Rinoplastica – Galleria
Rinoplastica paziente 1
Questa giovane paziente presentava un dorso non lineare con gobba visibile sia frontalmente che lateralmente. Una punta troppo voluminosa con cartilagini semi aperte e un angolo nasolabiale troppo chiuso. L’intervento ha richiesto una rinosettoplastica, mini fratture ossee per ridurre e simmetrizzare il dorso, nonché una una correzione dell’intera piramide esterna. L’angolo nasolabiale è stato lievemente aumentato, la punta leggermente ruotata verso l’alto e rimodellata ritoccando le cartilagini alari.
Il risultato è del tutto naturale e gradevole, il naso è proporzionato al volto. La paziente ha ottenuto quanto convenuto in fase di simulazione. Scopri qui la tutto quello che c’é da sapere sulla procedura, il costo e perché scegliere il Dott. Miccolis per la tua rinoplastica.
Rinoplastica paziente 2
Un naso decisamente complesso con una punta asimmetrica, pelle sottile che lascia trasparire le cartilagini, gobba sul dorso e un setto nasale deviato. La punta è stata trattata con opportune suture di modellamento delle cartilagini alari. É stata necessaria la massima attenzione in quanto la pelle sottile lascia trasparire qualsiasi minima imperfezione.
Passando alla piramide, opportune osteotomie hanno consentito un rimodellamento osseo per ottenere una piramide nasale equilibrata. Il risultato è quello di massima simmetria. I naso è ora diritto e ha mantenuto un’impressione generale di naturalezza ed eleganza.
Rinoplastica paziente 3
Questa attraente paziente presenta un viso con linee molto gradevoli (esaltata da un bio lifting non chirurgico) ma un naso con gobba e punta ricurva e cadente. L’intervento è consistito nel sostenere la punta in modo stabile e strutturale con specifici innesti di cartilagine prelevati dal setto. L’innesto di sostegno della columella da una linea estetica devinita e garantisci stabilità all’intervento. Il naso deve mantenersi sufficientemente rigido negli anni ed evitare successivi cedimenti. La rinoplastica strutturale consente alla punta di restare stabile nel tempo e non tornare a scendere.
I due “duomi” (“domes”) della punta sono stati scolpiti in proporzione corretta rispetto alle due ali nasali, per dare aromonia alla punta ed evitare eccessivo restringimento della stessa (pinzature).
In questo caso siamo intervenuti sulla definizione della punta (scolpendola e ruotandola), sulla gobba, sulla proiezione e sulla lunghezza. Il risultato è un naso elegante e naturale, del tutto armonico rispetto alle linee estetiche della paziente.
Un intervento di questo tipo viene realizzato con tecnica aperta in quanto richiede un elevato grado di precisione e tecniche complesse di innesto e sutura.
Rinoplastica paziente 4
Questa giovane paziente lamenta un naso troppo stretto nella visione frontale, asimmetrico, e una gobba visibile nel profilo. La difficoltà dell’intervento risiede nel frontale essendo la gobba del profilo di semplice rimozione. Il naso presenta “conche” laterali e ha bisogno dell’inserimento di materiali di riempimento e osteotomie asimmetriche per rendere lineare la linea di discesa e la piramide. In questo caso é stato necessario l’intervento mediante la tecnica detta “camouflage”.
L’aumento della larghezza del naso richiede l’uso di spreader grafts, innesti distanziatori ricavati dal setto nasale il cui compito è quello di allargare il dorso. Le osteotomie laterali che servono a rimodellare il dorso riducono la larghezza del naso. In un dorso di per se stretto è indispensabile un aumento di volume per evitare un aspetto di naso tipicamente ‘rifatto’. Gli spreader servono a prevenire questo inestetismo, per correggere piccole deviazioni del dorso e sono molto usati nella rinoplastiche secondarie in cui si assiste spesso a eccessiva asportazioni di osso e cartilagini.
Rinoplastica paziente 5
Questa giovane paziente voleva un naso più sottile e con una punta di poco più innalzata rispetto al dorso (un accenno minimo e naturale a quello che chiamiamo naso alla francese). Questa rinoplastica è consistita nel rimodellamento di parte del dorso e punta in modo conservativo, ovvero con minore resezione di strutture e maggiore modellamento, suture ed innesti.
Dopo aver determinato la forma della punta che è stata affinata per eliminare la globosità abbiamo inserito innesti sottili a livello delle ali nasali per evitare cedimento laterale e per definire la forma estetica ideale.
Il punto di incontro tra le cartilagini e il dorso presentava una depressione congenita che è stata risolta con l’aggiunta di innesti. Seguire la linea del dorso avrebbe comportato una riduzione eccessiva della punta e il risultato sarebbe stato un naso troppo piccolo. Le proporzioni raggiunte sono invece quelle desiderata dal paziente e a anche a mio avviso ottimali considerando la fisionomia di questo giovane viso.
Rinoplastica paziente 6
In casi come questo la difficoltà risiede nel modificare la struttura nasale e dare naturalezza e raffinatezza senza ridurre eccessivamente la dimensione del naso. Una eccessiva riduzione della lunghezza e della proiezione comporterebbero la non aderenza della pelle in eccesso con un effetto estetico indesiderato.
Questo intervento ha richiesto una pianificazione molto attenta e diverse simulazioni al fine di decidere con il paziente il miglior compromesso tra lunghezza e proiezione. Il dorso è stato modificato e modellato con opportune microfratture, le cartilagini suturate e poi ruotate per ottenere una corretto angolo nasolabiale. Nella donna generalmente l’angolo tra naso e labbro viene aperto ulteriormente per slanciare la punta verso l’alto, ma in questo caso, considerando il punti di partenza, sarebbe stato un errore in quanto avremmo dovuto ridurre ulteriormente la lunghezza del naso creando l’eccesso di pelle che invece dobbiamo sempre evitare in questi casi.
Questo è il tipico caso in cui operare con una rinoplastica chiusa è a mio parere assolutamente non indicato.
Rinoplastica chiusa paziente 7
Rinoplastica chiusa. La struttura cartilaginea è ben proporzionata, non è necessara una visione completa del setto e naso per asportare la gobba e dare stabilità alle cartilagini alari. I paziente richiede un naso maschile, diritto, senza alcuan concavità nè convessità, e desidera mantenere le proporzioni modificando unicamente il profilo. L’intervento ha previsto la limatura della gobba nasale e rimodellamento (quando si riduce una gobba è necessario ridurre di un minimo anche i laterali per evitare un naso che sembri piatto) e stabilizzazione della punta mediante punti di sutura al fine di rendere le variazioni stabili nel tempo. Questo tipo di intervento viene realizzato con suture interne su entrambi i lati. I punti non vanno rimossi ma cadranno da soli nel giro di qualche settimana.
Rinoplastica chiusa paziente 8
La nostra giovane paziente lamentava una gobba visibile di profilo e una punta leggermente globosa. L’intervento è consistito nel rimodellamento del dorso e delle cartilagini alari.
L’angolo nasolabiale femminile in genere varia da 95 a 105 gradi, contro il maschile che invece in genere varia da 90 a 95. La decisione riguardo all’apertura va presa con il paziente in sede di visita e simulazione. Qualora un paziente con un angolo geneticamente aperto desiderasse una riduzione dello stesso, si interviene con l’applicazione di piccoli innesti che aumentano di qualche millimetro la lunghezza (ma non la proiezione) del naso e creano struttura nella parte bassa.
Quando al contrario abbiamo dei nasi con un angolo stretto generalmente si procede ruotando la punta e, in alcuni casi, sezionando le cartilagini nella parte bassa.
Rinoplastica paziente 9
Questa rinoplastica ha reso l’aspetto della nostra giovane paziente molto armanioso. La punta è stata di poco ruotata verso l’alto, la dorso rimodellato e le dimensioni del naso sono rimaste pressochè invariate.
Come sempre è necessario fare, abbiamo tenuto in considerazione le aspettative del paziente che desiderava un naso naturale, diritto, evitando concavità o convessità del dorso, senza una eccessiva rotazione della punta o un aspetto all’insú.
Rinoplastica chiusa paziente 10
Ancora una rinoplastica chiusa con tempi di recupero realmente minimi. L’intervento è consistito nel rimodellamento del dorso mediante osteotomie multiple.
Non esiste una tecnica da preferire ad un’altra. Prediligeremo la tecnica chiusa a quella aperta a seconda del caso specifico.
La cicatrice della rinoplastica aperta diventa in breve pressocché invisibile. Quando esiste la possibilità che una visione completa della struttura nasale aumenti le probabilità di ottenere il risultato atteso, è preferibile intervenire mediante rinoplastica aperta. La piccola cicatrice che presto non si vedrà non è ragione di rischiare di compromettere la riuscita dell’intervento scegliendo l’approccio “chiuso”.
Rinoplastica paziente 11
Questo naso non ha subito variazioni di lunghezza nè proiezione ma di forma. Il dorso è stato levigato e la punta modellata mediante incisioni e innesti al fine di ottenere un aspetto definito ed elegante.
Il miglioramento sul volto di questa attraente giovane donna è stato notevole e del tutto naturale.
Scopri qui i tipi di rinoplastica e il costo.
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Le tecnologie di ringiovanimento estetico si evolvono rapidamente. La recente applicazione nel campo estetico delle scoperte relative alla medicina dermatologica avanzata, il micro e nano-fat grafting, liposcultura, laser di ultima generazione ci permettono di ringiovanire e rimodellare le cappe cutanee ad ogni livello di profondità, intervenendo anche sulle zone più delicate e difficili, generando effetti di trazione, lifting e riempimento che fino a pochi anni fa erano assolutamente impensabili. La corretta implementazione ci permette di sostituire o migliorare enormemente il risultato della procedura chirurgica tradizionale.
RISULTATI
Le tecnologie di ringiovanimento estetico si evolvono rapidamente. La recente applicazione nel campo estetico delle scoperte relative alla medicina dermatologica avanzata, il micro e nano-fat grafting, liposcultura, laser di ultima generazione ci permettono di ringiovanire e rimodellare le cappe cutanee ad ogni livello di profondità, intervenendo anche sulle zone più delicate e difficili, generando effetti di trazione, lifting e riempimento che fino a pochi anni fa erano assolutamente impensabili. La corretta implementazione ci permette di sostituire o migliorare enormemente il risultato della procedura chirurgica tradizionale.